“Toy Boys” è il nuovo capitolo del percorso artistico di Colangeli, un brano che con sound fresco e sensuale affronta un tema spesso guardato con pregiudizio: quello delle relazioni tra donne mature e uomini più giovani. Ma qui non c’è spazio per cliché o superficialità. Colangeli ne fa un racconto elegante, profondo e fuori dagli schemi, sottolineando come ogni età conservi il proprio carisma, e come il desiderio possa essere un linguaggio trasversale, senza etichette.
"Toy Boys" è un brano che parla di un rapporto tra una donna più grande e un uomo più giovane. In che modo hai voluto esplorare questo tipo di dinamica nel testo e cosa rappresenta per te?
Il modo in cui ho voluto esplorare tale argomento, ovvero la relazione tra una donna più grande ed un uomo più giovane, non si sofferma sulla donna o sull’uomo in sé, ma riflette sull’unicità di ogni decade (e dalla generazione che l’ha vissuta) e sulla curiosità di chi non l’ha vissuta in prima persona ma attraverso tutto quello che da una generazione precedente arriva a quella successiva, come la musica, i film, i fatti storici e sociali.
Il brano sembra sfidare alcune convenzioni sociali legate al concetto di bellezza e giovinezza. Cosa ti ha spinto a trattare questi temi in modo così diretto e senza filtri?
Quello che mi ha spinto a trattare tale argomento è semplicemente l’attualità dell’argomento stesso. Sempre più spesso si vedono donne più grandi con uomini più giovani, cosa che, magari anche solo 20 anni fa, era molto meno comune.
Nel corso della tua carriera, hai sempre mantenuto una forte identità musicale. "Toy Boys" segna un’evoluzione nel tuo stile? In che modo questo singolo si inserisce nel contesto del tuo percorso artistico?
Toy boys rappresenta perfettamente quello che sarà il sound del mio prossimo album, stabilendo una coerente evoluzione con il mio precedente lavoro di inediti.
Dal punto di vista musicale, quali elementi sono stati fondamentali per realizzare il sound di "Toy Boys"? Hai cercato di sperimentare con nuovi suoni o influenze?
Fondamentali sono stati i vari suoni di pianoforti elettrici di stampo anglosassone tipicamente anni ‘70 su cui si inseriscono chitarre elettriche anni ‘80 del cantautorato pop italiano.