Con Ostaggio, Ibrido apre un nuovo capitolo artistico che intreccia pop, rock, rap e cantautorato, fondendo stili diversi in un brano profondamente personale. Nato da un’esigenza espressiva, il singolo mette in luce il lato più intimo dell’artista, che si affida alla musica tanto per comunicare quanto per guarire. Cresciuto con le melodie di provincia e influenzato da penne come quella di Max Pezzali, Ibrido costruisce una narrazione emotiva autentica, arricchita da un lavoro in studio che privilegia l’ascolto profondo del brano. In questa intervista, ci guida tra le scelte sonore e i significati che abitano “Ostaggio”, un pezzo che non ha paura di mostrarsi vulnerabile.
“Ostaggio” mescola pop, rock, rap e cantautorato. Come hai scelto questa fusione di generi?
È stata una scelta sperimentale. Di base, ascolto qualsiasi genere.
In questo brano, in particolare, ho provato a unire i generi che mi hanno accompagnato da quando ho iniziato a fare musica, nel 2008.
Quali sono gli artisti che più ti ispirano nella scrittura e nella produzione musicale?
Non ho riferimenti precisi, cerco di costruirmi un mio sound e ruotare attorno a quello.
Sicuramente la musica di provincia, come quella degli 883 e dei Pinguini Tattici Nucleari, ha fatto la differenza nella mia scrittura.
Sono cresciuto con le canzoni di Max e credo di essere stato ispirato inconsciamente dal suo modo di scrivere.
Quanto ha contato il lavoro in studio per trovare il suono giusto per ogni strofa e ritornello?
Il lavoro in presenza è importante ma spesso non essenziale, bisogna comunque trovare il giusto equilibrio.
Dico questo perché alcuni produttori, una volta trovata la quadra, preferiscono continuare il lavoro in solitudine.
Questo permette di entrare in sintonia totale con il brano.
Credo sia il modo migliore di lavorare, almeno per me.
C'è una parte del brano che senti più “tua”, musicalmente parlando?
È un pezzo talmente intimo che faccio fatica a rispondere a questa domanda.
Sicuramente il doppiaggio di Michele Vitarelli sul finale ha chiuso il cerchio andando a riassumere il messaggio che volevo comunicare.
Usi mai la musica come terapia o per te resta prima di tutto comunicazione?
Per me è entrambe le cose.
Essendo autore dei miei brani è fondamentale saper comunicare in modo esaustivo ciò che ho dentro, oltre alla performance.