Nemi e il suo viaggio emotivo in “Tutta la notte”


Con “Tutta la notte”, Nemi firma un debutto pop intenso e delicato, capace di raccontare la fragilità e il desiderio che si nascondono dietro un amore vissuto a metà, quasi come in un sogno destinato a svanire. Il brano tratteggia il volto di una persona sfuggente, lontana, e al tempo stesso indagata con sguardo lucido e vulnerabile: è il bisogno di connessione vera a fare da motore emotivo, ma anche il timore che tutto possa essere solo un’illusione.

Durante la prima registrazione in studio, Nemi ha affrontato un momento di forte tensione: era la prima volta che si trovava ad affrontare un pezzo in modo professionale. Dopo i primi tentativi carichi di aspettative, è riuscita a sciogliersi e ad affidarsi alla musica. Da lì, “Tutta la notte” ha cominciato a prendere forma con naturalezza, guidato da un sound intimo ed emotivo che valorizza la voce e la sincerità del testo.

In questa intervista, Nemi – all’anagrafe Noemi Zaccaria, 17 anni, originaria di Modica – ci racconta il suo percorso, gli artisti che l’hanno ispirata, la genesi del brano e le sue aspirazioni future. Un dialogo con una giovane artista che ha scelto di mettersi in gioco con sincerità, lasciando che la musica parli prima di tutto per lei.

Ciao Nemi, presentati ai nostri lettori.
Ciao a tutti! Sono Noemi Zaccaria, in arte Nemi, ho 17 anni e vengo da Modica, in Sicilia. Amo la musica da sempre e canto da quando ero piccola. Oggi continuo il mio percorso a Ragusa con la mia insegnante Giulia Rizza, che mi sta aiutando a crescere artisticamente.

Come e quando ti sei avvicinata alla musica?
Tutto è cominciato a 6 anni, quando ho iniziato a prendere lezioni di canto. Non mi sono mai fermata da allora: la musica è la mia passione più grande.

Chi sono i tuoi artisti di riferimento?
Amo gli artisti che riescono a unire tecnica e emozione. Mi piacciono cantautori italiani e voci femminili intense. Cerco sempre autenticità in chi ascolto.

Come nascono le tue canzoni?
Nascono da esperienze personali e da ciò che sento. 

Cosa ne pensi del panorama musicale odierno?
Credo che ci sia tanta varietà e anche tanta bellezza, ma bisogna sapersi distinguere. Oggi è importante essere veri, trovare la propria voce e non cercare solo il consenso.

Parliamo del tuo nuovo singolo. Come è nato? E che riscontro sta avendo con il pubblico?
Il singolo è nato grazie a un’opportunità arrivata con il Premio Arte Sicilia. È un brano che parla di me, di crescita e di scoperta. Al Fatti Sentire Festival 2024, dove l’ho presentato, ho ricevuto riscontri positivi.

Ci sarà un album in arrivo? Cosa ci puoi anticipare al riguardo?
Per ora sto lavorando su nuove idee, ma l’obiettivo è sicuramente quello di arrivare a un progetto più ampio.

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