Uno&Mezzo con “Piombo”: il suono crudo della resistenza umana

Con “Piombo”, il duo strumentale Uno&Mezzo dà voce a un mondo cupo e viscerale, dove post-rock e elettronica si fondono in un dialogo tra violenza e controllo. Il brano diventa metafora della tossicità contemporanea — dalle dipendenze ai condizionamenti sociali — e invito a liberarsi da ciò che intossica l’anima.

In questa intervista per Effetto Musica, Uno&Mezzo racconta la propria visione: una musica senza parole, ma profondamente umana e politica nel senso più autentico del termine.


Nella vostra biografia parlate di “spirale di violenza imperante”. In che modo “Piombo” si inserisce in questa riflessione?
Tutta la nostra musica nasce dal rifiuto della società in cui viviamo. Crediamo che non serva descrivere la disumanità che ci circonda, basta aprire gli occhi. “Piombo”, come tutte le altre nostre canzoni, è nata come reazione a quello che ci circonda.

Pensate che la musica strumentale possa essere un atto politico, anche senza parole?
Assolutamente si, anche se la nostra musica non è un atto politico in senso stretto. Oltre alla musica, durante i nostri live facciamo video proiezioni su temi che a noi piace definire sociali, non politici. Cambiamenti climatici, disuguaglianza sociale, inquinamento, povertà, sfruttamento dell’uomo sulla natura ed il mondo animale. Crediamo siano temi “umani”, non politici.  

Quanto il tema della dipendenza rappresenta una metafora più ampia di ciò che viviamo come società?
Hai colto il punto. Dipendenza può voler dire tante cose, non solo la dipendenza da droghe o sostanze. Siamo purtroppo dipendenti da un sacco di cose imposte dalla società, dai suoi costrutti sociali, dal giudizio degli altri, dal dover apparire a tutti i costi in un certo modo. 

Vi sentite parte di una scena o di un movimento che cerca di reagire artisticamente a questa deriva di disumanità?
Noi sicuramente è ciò che proviamo a fare. Questo progetto nasce da tante motivazioni, scercare di “urlare” il nostro disagio e dissenso davanti a quello che stiamo vivendo era una delle più forti. Poi non sappiamo dirti se c’è un vero e proprio movimento o scena che si muove in tal senso. Sicuramente ci sono molti artisti “impegnati”, altri che lo fanno per convenienza, altri ancora che vanno avanti come se nulla fosse. In generale siamo in un’epoca di forte individualismo dove anche le band non fanno più “sistema” da molto tempo.

Se doveste riassumere il messaggio di “Piombo” in una frase di resistenza, quale sarebbe?
Cercate di resistere ed allontanare tutto ciò che intossica la vostra anima, concentratevi sulle vostre vere necessità di esseri umani inseriti nel sistema “Mondo”, con il massimo rispetto verso l’Altro sia un vostro simile o parte del Creato.

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