L'ultimo album dei Cambra, "Scatole" composto da dieci tracce, emerge come un viaggio attraverso intense emozioni e riflessioni profonde, offrendo un sound che intreccia influenze emo, post-rock e grunge con un'anima punk decisamente cupa e vibrante.
Tutti e tre abbiamo esperienze musicali piuttosto simili, e con "Scatole" volevamo creare un lavoro che fosse coerente e rappresentativo dello stile del gruppo. L'approccio alla scrittura è stato diretto e immediato, evitando preconcetti di genere o stile: tutto è nato in modo molto naturale e spontaneo. L’obiettivo era catturare in studio l’atmosfera di un concerto live, con tutte le sue particolarità. Per questo motivo, abbiamo scelto di semplificare al massimo gli arrangiamenti per valorizzare la spontaneità e l’immediatezza delle canzoni, dando ampio spazio alle parti strumentali che caratterizzano tutte le tracce.
C’è un filo conduttore emotivo che attraversa tutto l’album?
Una scatola può simboleggiare molte cose: un inizio, una fine, qualcosa di dimenticato o in attesa di essere riscoperto. In "Scatole" abbiamo immaginato le canzoni come contenitori di diverse emozioni e reazioni al senso di vuoto. Ogni brano esplora il concetto della perdita da diverse angolazioni. Non era un piano prestabilito, ma le canzoni sono nate in modo spontaneo e così abbiamo costruito questa immagine.
C'è una canzone che inizialmente non pensavate di includere nell'album ma che poi è diventata fondamentale?
Ci sentiamo molto legati a tutte le canzoni dell'album, che raccontano di noi in modo molto intimo e personale. La canzone che ci ha messo più tempo a convincerci è stata "Va Tutto Bene" perché è un po’ atipica rispetto alle altre. Tuttavia, suonarla è molto divertente e non possiamo immaginare di non includerla nella scaletta dei nostri live.
Se doveste descrivere "Scatole" utilizzando solo tre parole, quali sarebbero?
Urla, schiaffi, silenzio.
Se “Scatole” fosse un colore, quale sarebbe e perché?
Abbiamo utilizzato molto il rosso nel design dell’artwork e del merch perché è un colore che cattura l'attenzione e risveglia determinate sensazioni.
Quale canzone dell'album pensate che sarebbe perfetta per una colonna sonora di un film e perché?
Dipende dal genere del film, ma probabilmente “L’Effetto Che Fa” sarebbe la più adatta, grazie alle sue diverse atmosfere e ritmiche.
Puoi condividere alcune anticipazioni su cosa i nostri lettori possono aspettarsi dai tuoi prossimi impegni?
Il nostro obiettivo principale è portare la nostra musica dal vivo a quante più persone possibile. Sentiamo di aver creato canzoni molto intime e personali e siamo curiosi di vedere come verranno accolte. Guardando al futuro, vogliamo continuare a crescere ed evolverci musicalmente, esplorando nuove direzioni senza limiti di genere. Stiamo già lavorando su nuove tracce che ci entusiasmano molto e passiamo molto tempo in sala prove a sperimentare nuove idee basate su ciò che abbiamo già realizzato.