Con “Dove non guardi”, Bert0 racconta quella linea sottile che separa l’amicizia da qualcosa di più profondo, quando i sentimenti restano sospesi tra ciò che si dice e ciò che si evita di dire.
Scritto tra un viaggio e l’altro tra Danimarca e Italia, il brano riflette la vita nomade dell’artista, sempre in bilico tra radici e distanze. Un racconto sincero di ciò che resta quando un legame non trova il coraggio di diventare amore, ma continua a vivere nel silenzio e nella memoria.Hai mai vissuto un legame come quello che racconti in “Dove non guardi”, dove i confini erano sfumati?
Sì, mi è capitato. Credo che succeda spesso, soprattutto quando si attraversa una fase della vita un po’ instabile. Io vivo in Danimarca, viaggio molto, e a volte faccio fatica a sentirmi davvero “a casa”. Questo tipo di legame nasce proprio lì, in mezzo alla confusione: quando non sai se quello che provi è amicizia, attrazione o solo il bisogno di sentirti capito da qualcuno.
Come cambia un’amicizia quando si insinua un sentimento più profondo?
Cambia tutto, anche se dall’esterno non si vede. Diventa più fragile. Ti ritrovi a pesare ogni parola, a chiederti se stai andando oltre o se stai solo immaginando. Per me è complicato, perché non ho una vita stabile: mi muovo spesso, non ho radici fisse, e questo rende difficile lasciarsi andare davvero.
Secondo te si può tornare indietro dopo un non detto?
Penso di no, almeno non del tutto. Quando non dici qualcosa di importante, quella cosa rimane tra le righe, anche se entrambi fate finta di niente. Io tendo a evitare situazioni troppo intense perché so che potrei non restare. Quindi, a volte, scelgo di non dire. Ma il prezzo è che certe connessioni restano sospese, senza mai capire cosa sarebbero potute diventare.
Che ruolo hanno il tempo e la distanza in questa storia?
Un ruolo enorme. Il tempo cambia la prospettiva, e la distanza ti costringe a guardare tutto da un altro punto di vista. Vivendo lontano, ho capito che certe persone ti restano dentro anche se non le vedi più. In “Dove non guardi” c’è proprio questa idea: è una canzone che parla di un sentimento mai rivelato, che non ha bisogno di trasformarsi in una relazione per avere valore.
Hai ricevuto messaggi da persone che si sono riconosciute nel brano?
Sì, e mi ha colpito molto. In tanti mi hanno scritto raccontandomi di aver vissuto sentimenti lasciati a metà, mai del tutto dichiarati. Mi fa piacere sapere che la canzone è arrivata a chi si è trovato nella stessa situazione quando capisci che, a volte, un’amicizia resta amicizia, anche se dentro c’era molto di più.

