In questa intervista, i Gravenia condividono le emozioni e le idee che hanno plasmato "Belve", riflettono sul loro percorso artistico e anticipano i progetti futuri, tra nuovi concerti e l’imminente lancio del loro album con Overdub Recordings. Un dialogo che invita a rallentare, immergersi nella loro musica e vivere un’esperienza autentica, tra turbamento e catarsi.
"Belve" sembra racchiudere una riflessione profonda sulla frenesia e l'alienazione sociale. Come avete trasformato un concetto così universale in un brano capace di esprimere una rabbia così viscerale?
Tendenzialmente perché ci fa rabbia. Tutto intorno a noi è così veloce, rapido e istantaneo. Abbiamo poco tempo per concentrarci perfino su di noi.
La rabbia del protagonista di "Belve" sembra un ponte tra il mondo esterno e un tumulto interiore. Quanto c'è di autobiografico nel modo in cui affrontate questa dualità?
Il dualismo tra l’esterno e l’interno è il fulcro del pezzo. Siamo un po’ lo specchio di ciò che ci succede intorno. Apparire fuori, per essere vuoti dentro. Forse è questo il prezzo da pagare per essere al passo con i tempi?
"Belve" è stato definito uno dei vostri pezzi più tirati. Come avete lavorato sulla parte musicale per trasmettere questa frenesia e alienazione?
È stata una conseguenza. Avevamo un ritmo incalzante, ritondante. Il testo è arrivato in poco tempo. Tutte e due le parti andavano verso un’unica direzione.
Come descrivereste la vostra evoluzione musicale dal 2022 ad oggi?
Un’evoluzione libera. Abbiamo suonato molto le nostre canzoni e continueremo a farlo. Il progresso ci sarà, abbiamo tutti e tre voglia di andare avanti.
Quali sono i prossimi passi per i Gravenia? Avete in programma live o nuove uscite?
Abbiamo sicuramente nuovi live in programma. Il primo fra questi si terrà il 21 di questo mese al Mentelocale di Palestrina per promuovere l’album in uscita con l’Overdub Recordings il 20 dicembre.
Un messaggio finale per chi vi ascolta?
Di lasciarsi trasportare dalle canzoni, di fermarsi per un attimo, evadere, scappare dalla realtà.
Di stare male e stare bene.