Mauro Cesaretti si racconta: il viaggio tra introspezione e leggerezza del singolo “Ho cambiato idea”

 

Con “Ho cambiato idea”, Mauro Cesaretti unisce profondità e freschezza, raccontando il tema del cambiamento con un sound accattivante e riflessivo. Tra collaborazioni in studio e una potente componente visiva, il brano esplora la liberazione dai vincoli personali, segnando un nuovo passo nella sua evoluzione artistica. Mauro ci svela il processo creativo e le ambizioni per il futuro in questa intervista esclusiva.
 
Come sei riuscito a bilanciare introspezione e leggerezza sia nel testo che nella produzione di “Ho cambiato idea”? 
Ho cercato di trovare un equilibrio naturale tra introspezione e leggerezza per fare in modo che il messaggio arrivasse senza risultare troppo pesante. Il testo affronta temi profondi come il cambiamento e la liberazione interiore, ma la produzione ha mantenuto un sound fresco e accessibile, per trasmettere un senso di speranza e apertura. Questo contrasto permette alla canzone di essere riflessiva, ma anche leggera e piacevole da ascoltare.
 
Quanto ha influito la collaborazione con i musicisti in studio sull'energia e sul risultato finale del brano? 
Registrare insieme ai musicisti ha dato una carica unica al pezzo. La collaborazione in studio ha portato un'energia spontanea e sincera che si percepisce nel brano. Ogni musicista ha aggiunto un po’ di sé, e questo ha arricchito il sound complessivo, rendendolo più autentico e vibrante. È stato un processo collettivo che ha elevato il pezzo, permettendoci di comunicare qualcosa di profondo in modo naturale.
 
Quanto è importante per te trasmettere visivamente le emozioni della tua musica, come nella metafora delle “catene” nel video? 
La componente visiva è fondamentale perché permette di intensificare il messaggio che voglio comunicare. La metafora delle "catene" rappresenta i vincoli che ci imponiamo o che ci vengono imposti, e liberarsene è una liberazione che ho voluto rendere palpabile anche visivamente. Attraverso le immagini, posso far arrivare il concetto in modo immediato, aggiungendo una dimensione che completa quella musicale.
 
Qual è stato il processo creativo dietro la costruzione della linea di basso pulsante del pezzo? 
La linea di basso è stata pensata per dare una base solida e ritmica al pezzo, che fosse quasi palpabile. Volevo che avesse una presenza forte, che guidasse l’ascoltatore lungo il viaggio della canzone. Abbiamo sperimentato varie versioni fino a trovare quella giusta, capace di creare quel senso di movimento e tensione che riflette perfettamente il tema della liberazione.
 
Quale evoluzione artistica vorresti vedere nella tua musica in futuro? 
Mi piacerebbe continuare a esplorare temi differenti e cercare sempre modi nuovi, profondi e non. Vorrei sperimentare ancora di più con suoni diversi, più elettronici, mantenendo la mia identità cantautoriale, ma aprendomi a contaminazioni che possano arricchire la mia musica. Sento che ogni canzone è un passo in avanti e sono curioso di vedere dove mi porterà il prossimo progetto.

 

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