Intervista a Lara Puglia


“Ho visto Nina volare” è una reinterpretazione piano e voce del famoso brano di Fabrizio De André realizzato in collaborazione con Ivano Fossati e tratto dall'album “Anime salve”. La scelta di realizzare una versione intima e personale di questo brano rappresenta un altro sguardo poetico sul mondo femminile che, dopo “Il Sogno di Maria”, si concentra su di un'altra giovane donna oggetto del desiderio forse dello stesso autore in età giovanile. Ricordi infantili ed emozioni adolescenziali in lotta tra innamoramento e frustrazione. Il pezzo è caratterizzato da un arrangiamento minimale eseguito dal vivo nello stesso concerto omaggio de Il sogno di Maria, ed è arricchito da una splendida introduzione al pianoforte di Luca Savazzi, musicista di grande intelligenza e sensibilità che vanta numerose collaborazioni con cantanti di estrazione jazz e pop.
 
Ciao Lara, presentati ai nostri lettori. 
Con grande piacere! Sono un'artista assolutamente poliedrica e polifunzionale. Volitiva, appassionata, estremamente emotiva  ma anche coraggiosa, scrupolosa e coerente. Mi definiscono 'un pò grandeur', ma è che l'amore per il gusto, l'estetica e la bellezza in generale mi accompagnano in ogni cosa che faccio, nell'arte come nella vita. E' innato, l'ho ereditato da mia madre, amante del cinema, divoratrice di libri, accumulatrice seriale di quadri, arredi e soprattutto bicchieri di cristallo per cui potrei anche organizzare ricevimenti anziché fare musica! Amo cantare, ma anche danzare, dipingere, recitare. Mi servirebbero altre svariate vite per poter fare tutto quello che mi passa per la mente, ma per ora mi faccio bastare quella che ho!
 
Come e quando ti sei avvicinata alla musica? 
La mia passione per la musica è nata esattamente 'rubando' musica qua e la, ogni volta che potevo! La raccolta di musica classica di Lucio il padre della mia amica del cuore, le musicassette di Battisti, degli Eagles, di Sting, di Riccardo Cocciante e perché no gli imperdibili appuntamenti con il Festival di San Remo che a casa mia ha da sempre rappresentato un momento clou per tutta la famiglia. Solo dopo questa formazione fai da te, a diciotto anni è arrivata la prima accademia dove poter finalmente studiare canto, danza e recitazione, poi i maestri privati e infine il conservatorio 
 
Chi sono i tuoi artisti di riferimento? 
Questa è una domanda impegnativa! In realtà non ho mai avuto grandi miti ma sono sempre stata piuttosto onnivora, ho rubato un pò qua e un pò la, con periodi di forte innamoramento per un artista o per un genere e poi via verso nuovi orizzonti musicali. Ad ogni modo potrei citare Maria Pia De Vito e Joni Mitchell, delle quali ho letteralmente consumato quel meraviglioso omaggio alla canzone napoletana intitolato Nauplia e poi Mingus omaggio d'oltreoceano al famoso contrabbassista jazz. Ma potrei citare anche nomi come Noa oppure Chiara Civello
 
Come nascono le tue canzoni?  
Le mie canzoni nascono dal desiderio di voler interpretare altri autori che ritengo speciali perché particolarmente affini oppure dalla spinta creativa che mi induce qua e la a buttar giù testi e melodie. Racconti miei o racconti altrui non fa differenza. Ad ogni modo le mie influenze musicali sono piuttosto varie, ho fatto un percorso molto ibrido e trasversale, ma alla fin fine il jazz e il cantautorato sono i due filoni che amo di più e che quindi cerco di far incontrare nella mia musica
 
Cosa ne pensi del panorama musicale odierno? 
Penso che ci siano tanti artisti straordinari e molto interessanti, che forse però non hanno la giusta visibilità, soprattutto donne tra cui Cristina Donà, Barbara Casini, Chiara Civello oppure un artista e uomo adorabile come Joe Barbieri. Ma in effetti siamo tanti e trovare spazio per tutti non è facile, in Italia poi un certo atteggiamento autoreferenziale non aiuta a creare nuovi spazi, nuove opportunità
 
Parliamo del tuo nuovo singolo. Come è nato? E che riscontro sta avendo con il pubblico? 
Questo omaggio a De André è nato da un concerto live di qualche anno fa e la scelta di cantare tre pezzi dedicati a tre personaggi femminili, tra cui appunto Nina, è stata in parte intenzionale e in parte fortuita, sta di fatto però che i miei progetti artistici spesso e volentieri hanno preso una direzione al femminile oggi come nel passato, vedi l'omaggio a Kurt Weill dedicato alla compagna e musa ispiratrice Lotte Lenya che ho pubblicato nel 2019, piuttosto che il disco tributo a Joni Mitchell con cui ho ricevuto una candidatura alle Targhe Tenco nel 2015. E' un tema, quello del femminile, che mi sta a cuore e credo interessi molto anche al pubblico, i riscontri che ho mi dimostrano questo. Spesso poi mi dicono che la mia voce è commovente, ma anche accogliente, empatica, vibrante. Sono davvero felice che ciò che provo io cantando si riverberi anche nel pubblico
 
Ci sarà un album in arrivo? Cosa ci puoi anticipare al riguardo? 
Sì, i tre pezzi che ho citato prima fanno parte di un ep intitolato Live al Teatro De André. Ma questo lavoro mi ha dato lo spunto per nuove idee e progetti, magari su altri cantautori e magari in collaborazione con altri artisti. Sarà una sorpresa anche per me!
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