Ricky Ferranti: “Passano le Estati è il primo singolo di quello che sarà un album”

 

Abbiamo intervistato il cantautore piacentino Ricky Ferranti per parlare del suo progetto e farci raccontare i dettagli del suo nuovo singolo.
 
Ciao Ricky, presentati ai nostri lettori.
Ciao e grazie per questa intervista. Sono un musicista che vive a Somaglia in provincia di Lodi, originario di Piacenza. Vivo immerso nella musica, scrivendo brani, suonando ed insegnando musica.
 
Come e quando ti sei avvicinato alla musica?
Mi sono avvicinato alla musica da ragazzino attraverso le tastiere e poi le chitarre. Ho ancora in studio una Farfisa anni ’70 che mi aveva regalato mio zio.
Il blues ed il rock di Hendrix e Knopfler mi hanno poi portato alle chitarre elettriche ed acustiche
 
Chi sono i tuoi artisti di riferimento?
Direi la musica anni 60 e 70, dai Beatles ad Hendrix fino al grande Mark Knopfler con i Dire Straits.
In Italia citerei Bennato e De Gregori come punti di riferimento.
 
Come nascono le tue canzoni? 
L’ispirazione avviene da piccole cose come una frase che ti colpisce detta da qualcuno o da una emozione o semplicemente da un viaggio.
La vita stessa è ispirazione. L’ispirazione è quando sono sintonizzato sulla frequenza giusta. Quando sono disposto a recepire cosa arriva dall’esterno e trasformarlo poi in qualcos’altro.
 
Cosa ne pensi del panorama musicale odierno?
Il tutto è legato al mercato. Il mercato non funziona come una volta e quindi anche la musica ne risente.
Se io per ascoltare una canzone ho come unica possibilità quella di comprare un disco a 10 euro questo disco avrà un valore di 10 Euro.
Se con un abbonamento da 10 euro ho accesso a tutta la musica del mondo capisci che ogni canzone che ascolto vale 10 diviso qualche milione di canzoni.
Praticamente oggi le canzoni sono gratis e quindi non hanno più valore.
Questo in un’ottica di mercato.
Tutto ciò si ripercuote sulla qualità degli ascolti.
Se pago per qualcosa, pretendo qualcosa, sono più attento, critico.
Io quando compravo un CD lo imparavo a memoria, leggevo il libretto, sapevo chi suonava cosa,
Oggi l’ascolto medio è distratto, superficiale.
Insomma, tutto questo per dire che oggi le canzoni sono purtroppo in secondo piano, viene prima il personaggio, il gossip, l’ospitata etc.
Sanremo segue questa logica, ed infatti la canzone sembra un corollario ad un mondo di gossip, vestiti, ospitate.
Oggi purtroppo le canzoni sono in fondo, nascoste. A Volte ci si accorge di loro e che c’è ancora qualcosa di buono.
 
Parliamo del tuo nuovo singolo. Come è nato? E che riscontro sta avendo con il pubblico?
“Passano le estati” è un brano nato qualche anno fa. Ho deciso solo ora di farlo uscire con un arrangiamento acustico che smorzasse il tono malinconico del testo.
E’ un testo in cui mi ritrovo ciclicamente, nel senso che ci sono periodi in cui sento maggiormente lo scorrere del tempo.
Scrivere per me è comunque una catarsi e scrivere del tempo che passa mi fa sentire meglio.
Il brano sembra andare bene anche come riscontro negli ascolti.
 
Ci sarà un album in arrivo? Cosa ci puoi anticipare al riguardo?
Si, certo. “Passano le Estati” è il primo singolo di quello che sarà un album.
Saranno 8 brani in tutto in qualche modo ognuno con un legame. Non un vero Concept album ma quasi.

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