La musica è una forma d'arte che può penetrare profondamente nell'anima e ispirare cambiamenti positivi nella vita di chi l'ascolta. La tisana musicale di AlCe è un esempio perfetto di come la potenza della musica possa essere utilizzata per promuovere la salute, la serenità e la gioia.
Con una combinazione unica di suoni latini e un tocco di rock, la Tisana di AlCe è un viaggio sonoro che invita a riflettere sul proprio stile di vita. Il testo di questa straordinaria composizione è un inno alla vita autentica e consapevole, incoraggiando chiunque lo ascolti a abbracciare un approccio più sano e più armonioso alla vita.
Immaginatevi di mettere una cannuccia alle orecchie e immergervi in questa Tisana musicale. Le melodie coinvolgenti e le liriche ispiratrici vi condurranno in un mondo di benessere e positività. La Tisana di AlCe diventa così il veicolo di un messaggio che va oltre la semplice musica, trasmettendo la bellezza di uno stile di vita consapevole.
Preparatevi ad assaporare la Tisana di AlCe come un elisir per l'anima, un richiamo costante a vivere pienamente e in modo autentico.
Ciao AlCe, presentati ai nostri lettori.
Per non incappare nell’autocelebrazione sarò breve.
Ho sempre amato la musica e la scrittura, nella vita ho un lavoro commerciale nella bioedilizia.
Svolgo volontariato presso un Centro di Yoga della rete internazionale GFU ed occasionalmente partecipo ad iniziative di associazioni ambientaliste locali.
In pratica queste passioni legate all’ecologia ed alla formazione spirituale cerco di trasmetterle e condividerle attraverso le canzoni.
Come e quando ti sei avvicinato alla musica?
Questa passione è nata da quando avevo 15 anni iniziando a suonare la chitarra presso la Scuola Musicale Centro Musica di Viareggio e poi privatamente con i Maestri Giorgio Dolce ed Angelo Dinelli ed attualmente con il Maestro e collaboratore Pierò Pellicanò.
E poi da allora non ho più smesso, proseguendo da autodidatta e partecipando nel tempo ad incontri, stage, ecc.
Chi sono i tuoi artisti di riferimento?
Sono molti, segnalo i più rappresentativi che ascolto:
Beatles, Genesis, Talking Heads, Pink Floyd, N.Young, Manu Chao, Mozart, Bach, Cacciapaglia, Enya, Bregovic…
Cantautorato in generale, Battisti, Battiato, De Andrè, De Gregori, Daniele, Gaetano, Silvestri, Cisco, Caparezza…
Come nascono le tue canzoni?
Nella mia tana dell’AlCe, con la chitarra o con la tastiera.
Partono da uno spunto, un’idea e poi la sera scrivo la melodia insieme al testo.
Cosa ne pensi del panorama musicale odierno?
Partiamo da una premessa d’obbligo che la musica come tutta l’arte è molto soggettiva, ascoltare la musica pop attuale mi annoia, spesso sentire una canzone con una stessa linea melodica protratta dall’inizio fino alla fine del brano e come ascoltare un piccolo tema delle scuole elementari, lo stesso vale anche per i testi. Spesso preferisco la musica del passato, la trovo più ricca e con più sperimentazione.
Parliamo del tuo nuovo singolo. Come è nato? E che riscontro sta avendo con il pubblico?
Davanti ad una tazza fumante, dicendomi a me stesso: che c’e’ di meglio di una tisana, che cosa vuoi che voglia di più?! Tisana, che cosa vuoi che faccia” e tutte le altre frasi che sono nella canzone.
C’è il titolo di un libro del Maestro di vita Thich Nhat Hanh che recita: quando bevi il tè stai bevendo nuvole. E’ poetico e al tempo stesso ci dà l’idea di quanta interconnessione ci sia tra noi, gli altri e la vita.
E da subito anche il sound mi richiamava ritmi latini, pensando a degli immensi autori come Manu Chao e Carlos Santana.
Sono contento del riscontro, hanno detto che è radiofonico ed il tema suscita interesse.
Ci sarà un album in arrivo? Cosa ci puoi anticipare al riguardo?
Di album ne ho pubblicati due in autoproduzione (per chi vuole si trovano sul mio sito https://ecoalce.wixsite.com/website) di brani ce ne sarebbero molti ma preferisco pubblicare dei singoli con un tema specifico in modo da sviscerarli e dargli la giusta attenzione che si meritano, sia al brano sia al tema affrontato.
Una volta c’era il concept album adesso lo facciamo con il singolo.
Grazie per l’attenzione.
