“Piccole cose” di Nevonash: intervista

 

La scelta del nome d'arte “Nevonash” fonda le sue radici nel sogno di una notte il cui protagonista è un guerriero dall'anima sensibile e dalla forza indomabile, ed è in lui che Giovanni Aragona, vero nome dell’artista, si ritrova. La musica italiana è sempre stata la sua fonte d'ispirazione. È stato grazie a contest e festival a cui ha partecipato che ha iniziato a mettere da parte ansie ed insicurezze che fino ad allora rappresentavano per l’artista un grosso ostacolo.
“I primi anni vedevo un muro invalicabile e ora si è trasformato in quella forza che tutti i giorni mi spinge a mettermi alla prova e a sfidare le mie capacità.” Tra le principali esperienze di Nevonash, varie esibizioni in festival sparsi per l’Italia e apparizioni in TV come: Area Sanremo, il Festival Estivo, Centocanzoni e il Premio Mia Martini.

Ciao, presentati ai nostri lettori.
Mi chiamo Giovanni Aragona,sono nato a Patti(Me),ho 24 anni.Sono un ragazzo solare,dinamico,estremamente generoso e leale,sogno un mondo migliore! La mia passione più grande ovviamente è la musica,poi ci sono il calcio e il nuoto.

Come e quando ti sei avvicinato alla musica?
La passione per la musica è nata nel periodo adolescenziale.Tutto ebbe inizio con la prima sofferenza d’amore da cui nacquero i primi testi.Successivamente mi sono coinvolto in una band italiana “I Moda’ “ che mi hanno aiutato a capire quale fosse la mia strada.Da li iniziai a tramutare i miei primi testi in musica.

Chi sono i tuoi artisti di riferimento?
Da premettere che sono un appassionato di musica italiana, l’apprezzo in tutti i suoi stili. I miei artisti di riferimento sono: Moda’,Vasco,Ultimo,Baglioni,Antonacci,Emma,Moro.

Come nascono le tue canzoni? 
Le mie canzoni nascono sia da esperienze personali che da fatti o situazioni ascoltate da terzi.

Cosa ne pensi del panorama musicale odierno?
Penso che dovremmo essere orgogliosi del nostro patrimonio musicale, che è tra i più belli e ascoltati al mondo.L’unica cosa che cambierei è l’utilizzo eccessivo dell’autotune che toglie la possibilità ai veri talenti di emergere e farei particolare attenzione al messaggio “spesso troppo forte e violento” che alcuni artisti in circolo danno.

Parliamo del tuo nuovo singolo. Come è nato? E che riscontro sta avendo con il pubblico?
Piccole cose nasce dal bisogno di trasmettere agli altri la forza e la lucidità per uscire fuori da una relazione tossica che è come una droga,cioè,un qualcosa di cui vorresti tanto liberarti,ma non riesci a farne a meno.L’obbiettivo di questo racconto è quello di trovare una via di fuga per scappare da questa suggestione,Ad ispirarmi è stato il mare perché rappresenta quel senso di libertà,profondità,leggerezza,un modo per allontanarmi da un momento buio.Il riscontro che sto avendo con  il pubblico direi che è positivo perché in  molti sono venuti a congratularsi per il pezzo, in cui molti giovani si sono ritrovati.

Ci sarà un album in arrivo? Cosa ci puoi anticipare al riguardo?
L’album è un mio obiettivo.Al momento sto lavorando a un nuovo singolo,che è diverso rispetto a tutti gli altri che ho pubblicato fino a questo momento.Il prossimo sarà un inedito che parlerà di me come artista.Racconterà i miei inizi,il mio percorso fino ad oggi.
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