Tocci è il nome d’arte, nonché il nuovo progetto discografico del giovane cantautore cosentino Franco Tocci, classe ’03, appassionato alla musica dall’età di 5 anni. Nel 2018 intraprende gli studi di Canto Pop/Rock e Chitarra Pop/Rock presso il Conservatorio Statale Di Musica Stanislao Giacomantonio. Ad oggi decide di intraprendere un nuovo percorso artistico, con consapevolezza e dedizione, portando avanti un progetto discografico con delle sonorità che nascono da una originale miscela tra il pop, il punk/rock ed il rap. L’artista fa parte della scuola di alto perfezionamento canoro RC VOCE PRODUZIONE diretta da Cecilia Cesario e Rosario Canale.
Ciao, è un grande piacere per me poter fare questa intervista. Io sono Tocci, ho 19 anni e sono un giovane cantautore. La mia passione per la musica è nata all’età di 5 anni, quando canticchiavo le canzoni che sentivo in tv e si è evoluta nel tempo. Ho iniziato sin da subito a studiare canto e chitarra arrivando a studiare in conservatorio. Ad oggi più che una passione è per me una dipendenza, l’unica valvola di sfogo che riesce a farmi sentire delle vibrazioni e delle emozioni sulla pelle, semplicemente parlando di me stesso.
Mi piace ascoltare tutti i generi, passo dall’indie di Calcutta al rap di Tedua, al punk di MGK e mi lascio trasportare da tutto ciò che ascolto e da tutto ciò che vedo, perciò penso che inconsciamente ad influenzarmi sia un mix di tutto questo.
Tutto parte da un’emozione che vivo, bella o brutta che sia, troppo grande per rimanere intrappolata dentro di me, è come se sentissi il bisogno di buttarla fuori ed esprimerla. Farlo attraverso la musica penso sia fantastico, perché attraverso l’arte, si possono trasmettere molte emozioni e sensazioni.
Una cosa che non mi fa impazzire è che nella musica oggi, si stia un po’ perdendo il valore delle emozioni e della profondità di un testo, ci si basa spesso su una melodia che funziona o su un brano creato prettamente per diventare un tormentone, mentre io credo che la bellezza dell’arte e della musica sia data proprio dalle emozioni che questa rinchiude e dal non sapere dove queste emozioni che siamo riusciti ad esternare con la scrittura possono portarci.
Guarda fuori piove è nata in una notte d’inverno. Si può dire che testo e musica sono nati insieme, perché nel processo di creazione dei miei brani mi lascio trasportare dalla struttura che si crea pian piano da sola e non mi piace mai partire solo dal testo o solo dalla musica. Sono molto felice del riscontro che sta avendo con il pubblico, ricevo ogni giorno tanti complimenti, anche da altri artisti emergenti come me, questo mi rende felice, mi da carica e mi fa capire di aver fatto un buon lavoro.
No spoiler