Ecco l’intervista che ha rilasciato a noi di Effetto
Musica
Ciao a voi! Sono Pietro Falco, mi sento un pò cantautore, un pò musicista e cerco di far coincidere queste due parti di me.
Ho cominciato a suonare il pianoforte quando ero molto piccolo, poi sono passato alla chitarra e ad altri strumenti. Diciamo che non ho ricordi senza musica.
Come chitarrista ascolto tantissimo Rock, Blues e Funk. Continuo ad amare artisti come Jimi Hendrix e Jeff Beck, ma sono sempre stato attratto dai cantautori italiani.
Generalmente mi ritrovo molto nella scuola romana e bolognese, da Vasco e Lucio Dalla fino a Silvestri e Tiromancino.
Racconto sempre le sensazioni che vivo, per cui solitamente nascono in cinque minuti nei momenti meno prevedibili.
Fortuna che ci sono i telefoni su cui registrare le idee!
Mah, trovo che poche cose siano fatte con la sincerità che dovrebbe essere imprescindibile nell’arte.
Si tende molto a seguire la monda del momento e vedo troppo artisti simili tra loro.
In Italia abbiamo tante bellissime realtà che purtroppo non riescono a venire alla luce.
Perdersi ha seguito il mio solito processo creativo. Camminavo, pensavo e ho scritto.
Sono andato a casa e ho buttato giù la musica.
Sembra che il pubblico abbia apprezzato questa verve malinconico riflessiva, forse anche a causa del periodo in cui è stata pubblicata.
Venivo da tre singoli con una matrice funky, questo brano invece, per quanto elettronico, è più da cantautore puro.
Ho altri brani da pubblicare, sto valutando se continuare a pubblicarli come singoli o raccoglierli in un disco.
Vedremo!
Grazie per questa intervista e a presto.