“SEXY DROGA” usa il formato a quattro lati per
costruire una narrativa che collega epoche diverse, sensibilità diverse e modi
diversi di abitare la realtà. È un album che rispetta la tradizione ma parla
con voce modernissima.
Il lato A ha
un’impronta quasi storica: è un richiamo alle ballate introspettive del rock
anni ’70, ma trattate con una sensibilità contemporanea. È il lato della
riflessione, della consapevolezza dolorosa, dell’introversione che non cerca
risposte ma ascolto.
Il lato B richiama
invece la tradizione delle canzoni urbane europee: notturne, sensuali,
contraddittorie. È il lato che racconta la città come teatro di desideri e
fallimenti. Musicalmente, rievoca atmosfere vintage, ma con una produzione
attuale che dialoga con l'elettronica minimale.
Il lato C è il punto di
contatto tra generazioni. Qui si incontrano il punk interiore, l’elettronica
irregolare, la techno sporcata di emozioni. È un lato che racconta la modernità
nella sua forma più cruda: quella fatta di iperstimolazione, autodistruzione,
ricerca disperata di sensazioni.
Il lato D riprende la
tradizione degli epiloghi musicali degli album di un tempo: una chiusura ampia,
respirata, contemplativa. Ma lo fa senza romanticismo: il presente è sempre lì,
con le sue contraddizioni. È un lato che osserva il passato per capire chi
siamo diventati.
Un album consapevole, colto, musicalmente
complesso, emotivamente vivo.

