Marco Conte presenta “Pop Punk!” feat. HELENA

 

Marco Conte è cantautore e autore. È stato frontman della band pop punk The Fhackers (Rec Lab Studios e Pan Music Production), ha prodotto vari singoli con Phaser Studios (Lor3n, Sanremo Giovani 2023), Thomas Calvi (Petricore, Tredici Pietro) e Alessandro Mancuso e Davide Anselmi (Netflix, Hans Zimmer) ha studiato canto con Antonio Marino e Laura Ciriaco (The Voice 2017) e songwriting con Nyv (Sanremo Giovani 2018, Amici 2019), successivamente con Andrea Leprotti e Domenico Vena presso l’Accademia VMS. Dopo vari riconoscimenti e premi per i suoi brani (Vince Tempera, Genova X Voi) collabora come autore e consulente insieme a vari artisti (Simone Veludo, Castrocaro e Sanremo Giovani 2021, Mericler, Sanremo Giovani 2021, Dae, autore per Fragola e altri, in collaborazione coi producer Emanuele Sciarra (Patti Pravo) Nati, Matteo Brioschi (Martina Beltrami, cmqmartina). Si esibisce al prestigioso Casinò di Sanremo, con Lele Mora. Collabora come consulente artistico, PR e songwriter con molti studi italiani. È anche talent scout in collaborazione con: Virsory Records, La Manager, Massimo Guidi (Fellow, Tommaso Cesana, Riél), Emergency TS Music, Soundup e altre. É anche frontman della band Simple Mint, insieme a Simone Ostini. 
 
Ciao Marco, come e quando ti sei avvicinato alla musica?
 
Durante gli anni delle medie suonavo la chitarra: era una cosa che mi veniva abbastanza naturale, fin da piccolo ho amato e ascoltato tanta musica, cantato a scuola, ballato non appena ho imparato a stare sui due piedi. Ma lo ritenevo un semplice hobby, un passatempo. Con l’età adolescenziale, tramite le prime band e i primi CD, ho iniziato a capire che si trattava invece di linfa, di ossigeno per la mia fotosintesi spirituale.
 
Chi sono i tuoi artisti di riferimento?
 
Billie Joe Armstrong, un artista che continua a fare musica in maniera prolifica per il bisogno di farla. E poi anche tanti contemporanei (Lazza, Ghali, Olly…) giovani e meno giovani che hanno il coraggio e il bisogno di dire, ora con denuncia sociale ora per dare sfogo alle ferite personali ed interiori che hanno vissuto.
 
Come nascono le tue canzoni?
 
Da un bisogno, essenzialmente da un bisogno. Da un bisogno di dare voce a dei sentimenti e delle sensazioni che altrimenti rimarrebbero inespresse, in quanto non troverebbero un altro linguaggio adeguato ad esprimerle.
 
Cosa ne pensi del panorama musicale odierno?
 
E’ quanto mai variegato e variopinto, e soprattutto ha il grandissimo vantaggio, tramite i canali social, di permettere una continua scelta e un continuo ricambio, mostrando in trasparenza ciò che vale e ciò che no.
 
Parliamo del tuo nuovo singolo. Come è nato? E che riscontro sta avendo con il pubblico?
 
Sono contento della risposta “trasversale” che sta avendo questo brano: piace a generazioni diverse e questo mi conferma che sono riuscito nel mio intento: dire qualcosa di me. Appunto il pezzo nasce da qui: avevo bisogno di esprimere una speranza, e cioè quella che la musica possa essere un seme di cambiamento nei cuori più meschini e volgari.
 
Ci sarà un album in arrivo? Cosa ci puoi anticipare al riguardo?
 
Diciamo che ogni cosa verrà a suo tempo, e nei miei canali svelerò presto qualcosa. Sicuramente c’è un vento di novità musicali molto ricco in arrivo, frutto di una sperimentazione a 360 che sto operando in questo ambito.
 
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