Ciao, “Io sono italiano mezzo italiano un italiano di mezzo e sogno in italiano. Sono qui, balla con me”, questo è il messaggio della canzone. Prendo ispirazione dal popolo Bantù dell’Africa, che non dà importanza al colore della pelle di chi lo va a trovare perché tutti sono nati nella stessa musica.
Mi ritengo una persona molto fortunata: sono arrivato in Italia per un tour con Les Genies Noirs de Douala, un gruppo di ballerini cantanti e musicisti, e il problema principale da affrontare era quello della lingua. Davanti a una difficoltà cerco di dare il buon esempio e di valutare quello che posso fare per risolvere i problemi.
Abbiamo iniziato nei primi anni ’90, mescolando il dialetto piemontese con la lingua Bassà del Camerun (la mia lingua madre): è stata un’esperienza indimenticabile. Basti pensare che all’inizio eravamo solo in tre con una fisarmonica, una chitarra e un djembè. Con il tempo siamo maturati e arrivati fino a 18 elementi sul palco; sui nostri vissuti potremmo scrivere un libro. I Mau mi hanno aperto le porte nella scena musicale torinese e non solo.
La parte percussiva in primis: la creazione del ritmo è fondamentale per me. Dopo la registrazione della prima bozza, che sempre faccio sentire alle mie guide spirituali, posso dare un’anima alla canzone.
Servizio
Dopo aver fatto uscire diversi singoli negli ultimi mesi, sto lavorando per un tour invernale.