Intervista a Tibe


“Pain au chocolat” è il nuovo singolo di Tibe, un pezzo estremamente umano. Un’infinità di immagini più o meno complesse si susseguono fino al ritornello che celebra i gesti semplici.

In occasione dell'uscita del singolo lo abbiamo intervistato.

Ciao, presentati ai nostri lettori.
Ciao sono Tiberio Cervellera, in arte tibe, ho 25 anni, scrivo e produco canzoni, dalla musica black al cantautorato.

Come e quando ti sei avvicinato alla musica?
Mi sono avvicinato alla musica da piccolo tramite mio padre è il contesto jazz bolognese. Ho avuto una maestra dell’ elementari che mi faceva ascoltare tanta musica diversa poi con gli amici più grandi mi sono approcciato al rap che mi ha completamente cambiato la vita, da tutti i punti di vista. Mi ha insegnato la tecnica, l’estetica e lo stile nella scrittura e poi in tutte le sue ramificazioni come il vestiario e la passione per i vinili di cui ho una discreta collezione.
 
Chi sono i tuoi artisti di riferimento?
Direi pino Daniele, Guccini, Lucio dalla. Vasco Battisti, Concato e Sergio Caputo.
Nel rap italiano Marracash e nel rap americano j cole.
Ho vari ascolti sono appassionato di jazz, genere che mi ha aiutato tantissimo nel capire l’estetica della musica al di fuori della forma canzone canonica di cui in Italia siamo un po’ vittima.
 
Come nascono le tue canzoni? 
Da un giro di piano forte o di chitarra si solito . Da stati d’animo di estrema calma o di estrema agitazione, sicuramente l’input è abbastanza casuale.

Cosa ne pensi del panorama musicale odierno?
Penso che sia una figata per quanto riguarda la sovrappopolazione della musica porta tanta competizione però ci sono tante persone che fanno cose diverse e penso che ciò crei un forte stimolo all’individualizzarsi sempre di più per creare qualcosa di veramente proprio, un tempo c’erano le main band e le loro cover band ora ognuno ha possibilità grazie ai mezzi disponibili di creare qualcosa di suo.
 
Parliamo del tuo nuovo singolo. Come è nato? E che riscontro sta avendo con il pubblico?
Il mio nuovo singolo è nato con un giro di chitarra, L’ ho scritto in treno che stavo tornando a Bologna da Taranto ed erano le 5 30 del mattino. Non riuscivo a dormire allora ho scritto la canzone. Per me l’importante è arrivare che sia uno, cento o centomila non mi interessa le persone che hanno ascoltato il pezzo mi hanno scritto dei messaggi bellissimi e questo mi basta per essere soddisfatto.
 
Ci sarà un album in arrivo? Cosa ci puoi anticipare al riguardo?
Assolutamente si. È un album a chi ho lavorato tanto quasi tre anni ci sono tante persone dentro tanto musicisti che per quanto mi abbiano influenzato alla fine sono contento di essere riuscito a mantenere solida la mia visione e di averlo reso mio essendo il mio primo progetto.
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