Ciao! Mi chiamo Davide De Luca e sono un cantante e musicista di Lecce.
Ho cominciato a studiare canto e chitarra all’età 10 anni. Imparando a suonare la chitarra ho cominciato a scrivere i miei primi brani da 3 accordi, aggiungendone altri man mano che li imparavo. Nel 2013 ho la mia prima soddisfazione vedendo uno dei miei brani intitolato “Caro Nino” arrivare in Finale nei Grandi Festival Italiani a Santa Teresa di Gallura in Sardegna. A settembre del 2015 decido poi di partecipare alla finale del Cantagiro a Guidonia con un altro mio inedito intitolato "15 anni", riuscendo a vincere il premio Little Tony e venendo inserito nella compilation del Cantagiro, uscita nel febbraio 2016. Ad ottobre 2016 entro a far parte di Locomotive Giovani frequentando dei workshop e vincendo ad agosto 2018 una borsa di studio per i seminari di Nuoro Jazz. Nel frattempo, dopo essermi diplomato nel 2017 presso il liceo linguistico Virgilio-Redi di Lecce, comincio il mio percorso di studi in canto jazz presso il Conservatorio Nino Rota di Monopoli, dove ad ottobre 2021 mi laureo con il massimo dei voti. Nel 2018 vengo selezionato da Musicultura tra oltre 800 candidati, partecipando alle audizioni live il 16 febbraio a Macerata. Ad agosto 2019 apro il concerto di Daniele Silvestri a San Cataldo. Nel 2021 entro a far parte dell'etichetta discografica Dadaismo di Deleterio e Morgan While pubblicando il mio primo singolo dal titolo "Tutto Torna", brano di genere Nu Soul prodotto da Andrea Rossetti. A marzo 2022 pubblico il mio secondo singolo “Una via d’uscita” prodotto anche questo da Rossetti e distribuito da Artist First. Il 3 giugno dello stesso anno esco con il mio terzo singolo, un brano soul lounge estivo intitolato “Paradise”, prodotto da Filippo Bubbico. Il 9 dicembre esce il mio quarto singolo intitolato “Amo quelle cose”, in collaborazione con MUUSUUM Production di Mürvet Sahin. Quest’ultimo è la versione italiana e più moderna del brano “Holder af de ting” di Regner Egekvist, presentata all’eurovision song contest del 1984.
A casa mia la musica ha sempre fatto da protagonista. Mio padre è un cantante e chitarrista, oltre che un grande appassionato e collezionista di dischi in vinile. Da quando ero piccolo ho sempre ascoltato la musica provenire dal garage di casa dove lui insieme alla sua band erano soliti suonare brani anni 70/80 dei Pink Floyd, dei Genesis, dei Toto ecc..
A10 anni ho cominciato a scrivere le mie prime canzoni e da quel momento non ho più smesso.
Da bambino sono cresciuto ascoltando la musica soul di Stevie Wonder, poi crescendo mi sono avvicinato di più al genere funky cominciando a venerare i brani di Jamiroquai. Durante la mia adolescenza ho iniziato ad appassionarmi alla musica R&B, in particolare dopo che il mio maestro di canto Stefano Luigi Mangia mi ha fatto ascoltare un brano di Craig David intitolato “Walking away”. Imparando e ripetendo a memoria i suoi brani ho imparato ad eseguire i cosiddetti “runs” con la voce, cercando di perfezionarli sempre di più durante le mie esibizioni live. Un altro artista che ho da sempre venerato è stato Bruno Mars, una delle voci più belle e potenti dei nostri giorni. In questa fase della mia vita mi sono avvicinato molto alla musica neo-soul del pianista Robert Glasper e alla musica Soul Lounge di artisti come Free Nationals o Anderson Paak.
Nascono molto spesso da un giro di accordi che mi rapisce a tal punto da marchiarlo con un testo. Inizio quasi sempre dall’armonia che esploro suonando la chitarra o il piano e in base a quello che mi trasmette ci creo una storia.
Penso ci sia tanta roba interessante che ancora va scoperta. Ci sono dei generi musicali che in Italia faticano a venir fuori, parlo di artisti soul o R&B come Ghemon o Davide Shorty. Mi sento molto vicino alle loro sonorità, chissà se non uscirà un featuring con uno di loro nel primo album, lo spero.
Il nuovo singolo ha una storia davvero interessante.
Nel febbraio nel 2022 ricevo un messaggio da parte della mia prof di canto Michela Lombardi in cui mi dice che una signora danese, chiamata Mürvet Sahin, è alla ricerca di un cantante italiano che possa interpretare questa versione italiana della canzone “Holder af de ting”, un brano danese cantato da Regner Egekvist e presentato all’eurovision song contest del 1984. Benché il brano non ebbe un gran successo all’epoca, rimase comunque nella testa e nel cuore di Mürvet, che era decisa a realizzare un arrangiamento moderno del brano tradotto in lingua italiana. La storia e lo stile del brano mi rapirono da subito, quindi entrai in contatto con Mürvet, la quale aveva già ascoltato la mia voce nel mio primo singolo pubblicato “Tutto torna” e ne era rimasta piacevolmente sorpresa. Mi mise quindi in contatto con il produttore danese Søren Bundgaard, con il quale, dopo aver realizzato varie versioni demo del brano a distanza, decidemmo di registrare le voci nel suo studio in Toscana. Riportare alla luce un brano altrimenti dimenticato, sotto una veste ed uno stile più moderno, ci ha fatto sentire ancor di più la necessità di dare il nostro massimo per realizzare un brano che potesse essere apprezzato a livello internazionale.
Credo sia un brano che non ha una fascia di età. E’ un pezzo che piace a tutti e lo noto quando mi scrivono sui social per complimentarsi con me, sono giovani e adulti. Sono felice di questa cosa perché era questo l’obiettivo che volevamo raggiungere. Spero che il brano parli al cuore della gente come ha fatto con il nostro.
Probabilmente il 2023 sarà l’anno di uscita del mio primo album, ci sto già lavorando.