Con “Niente” Valentina Indelicato esplora il valore dei silenzi e delle emozioni sospese, trasformando l’assenza in una presenza intensa e delicata. Il brano si muove in uno spazio sonoro intimo, dove arrangiamenti essenziali e atmosfere rarefatte accompagnano un ascolto profondo e personale.
In
questa intervista per Effetto Musica,
l’artista racconta la nascita del singolo, le scelte sonore e il lavoro
condiviso con il suo team, svelando come anche il “niente” possa diventare un
luogo ricco di significato.
Come è nata la costruzione sonora di “Niente” e quale atmosfera volevi creare?
La costruzione sonora di “Niente” è nata dal desiderio di creare uno spazio dove le emozioni potessero respirare senza fretta. Sentivo di voler cercare un’atmosfera sospesa ma concreta al tempo stesso, delicata e forte: uno spazio sonoro che potesse accompagnare e supportare il racconto, senza sovrastarlo.
La chitarra e gli archi sono i miei elementi preferiti nell’arrangiamento, che penso supportino in modo importante il messaggio del brano e la sua essenza.
Con il mio team c’è un dialogo costante, fatto di fiducia e ascolto reciproco, e questo permette alla canzone di trovare sempre la sua forma più naturale ed autentica.
Ogni nota e ogni silenzio dovevano avere il loro spazio senza forzare nulla: abbiamo voluto custodire ogni sfumatura di questo equilibrio tra concretezza e leggerezza, in modo che il tempo sembri fermarsi senza mai perdere la sua naturalezza.
Con le cuffie o in un luogo tranquillo, per un dialogo con se stessi in cui la musica può essere libera di attraversare il corpo. Quel nostro “niente” ha bisogno di cura, di tempo e spazio per svelare le sue sfumature: i dettagli più piccoli, i silenzi, i respiri.
È un “niente” che va accolto, non solo ascoltato.

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