Intervista al gruppo Il Giardino dei Pini

 

Il Giardino dei Pini nasce alla fine del 2022 dalla passione per la musica Soul/Funk e Black e dalla voglia di contribuire tramite concerti e registrazioni alla diffusione di questo genere musicale che manca nel panorama discografico italiano.
Fin da subito non mancano le occasioni per suonare e farsi conoscere; perciò, sull’onda dell’entusiasmo nasce il primo EP, “DreamTime Sessions”, contenente le cover degli artisti a cui il gruppo si ispira maggiormente (Stevie Wonder, Michael Jackson, Toto, Kool and the Gang).
Col passare del tempo nasce il desiderio di scrivere brani inediti e il primo di questi esce l’anno seguente: “UN SORRISO SULLA SABBIA”.
Anche durante la scrittura dei brani il gruppo continua a suonare e ciò permette ad ogni componente di crescere musicalmente e di arricchire il proprio bagaglio d’esperienza.
Il secondo singolo è “SE VORRAI”, uscito all’inizio di quest’anno. Il brano però è l’ultimo scritto dalla formazione originale, infatti a seguito dei troppi impegni o divergenze su alcuni temi, tre membri hanno lasciato il gruppo.
L’ultimo singolo del gruppo, “TAKE TIME FOR YOURSELF”, è quindi il risultato di idee avute dalla formazione originale, riprese e sviluppate da quella nuova; il brano è anche il primo singolo in lingua inglese.
Gli attuali componenti del gruppo sono: Riccardo Mazzi (voce), Davide Albarelli (tastiere), Simone Martinelli (chitarra), Riccardo Guazzetti (batteria), Alberto Fontanella (basso), Stefano Soliani (sassofono).
 
 
Ciao ragazzi, presentatevi ai nostri lettori.
 
Ciao a tutti noi siamo “Il Giardino dei Pini”.
Siamo un gruppo  che è nato in provincia di Reggio Emilia alla fine del 2022 dalla passione per la musica Soul/Funk e Black.
La formazione attuale del gruppo è composta da Riccardo Mazzi (voce), Davide Albarelli (tastiere), Simone Martinelli (chitarra), Riccardo Guazzetti (batteria), Alberto Fontanella (basso), Stefano Soliani (sassofono).
 
 
Chi sono i vostri artisti di riferimento?
 
Gli artisti a cui ci ispiriamo sono principalmente quelli della musica R&B e soul degli anni 70/80, in particolare Kool and The Gang, Stevie Wonder e Michael Jackson.
Allo stesso tempo però ascoltiamo anche musica italiana, in particolare Claudio Baglioni e Pino Daniele.
 
Come nascono le vostre canzoni?
 
I nostri inediti nascono principalmente da idee di Davide e Riccardo M., che pensano all’armonia degli accordi e alla melodia della voce.
In seguito per la  scrittura del testo spesso ci aiuta Massimo Scavo, persona che stimiamo molto e che ci permette di trasformare le nostre idee in un messaggio concreto che possiamo trasmettere con la nostra musica.
Dopo questa fase iniziale il gruppo si riunisce in sala prove, dove si pensa all’arrangiamento del brano e si costruisce, grazie al contributo di ogni membro, quello che sarà il prodotto finale e che andremo a registrare in studio.
 
Cosa ne pensate del panorama musicale odierno?
 
Crediamo che nella musica dei nostri giorni si sia perso il gusto di suonare gli strumenti “veri”, dato che la maggior parte dei brani odierni sono realizzati tramite basi fatte a computer, e che sia in atto, ormai da qualche anno, un processo di omologazione.
Molte canzoni, infatti, si assomigliano e hanno la stessa composizione armonica e strutturale.
Questo probabilmente è dovuto alle esigenze del mercato discografico e alla necessità di fare ascolti.
 
Parliamo del vostro nuovo singolo. Come è nato? E che riscontro sta avendo con il pubblico?
 
Il brano è nato durante una prova fatta con la vecchia formazione, partendo da un giro di basso.
In seguito abbiamo sviluppato quell’idea pensando a diverse sequenze di accordi, ma inizialmente il brano non ci convinceva molto e lo abbiamo accantonato per qualche mese.
Nel frattempo è avvenuto il cambio di formazione e insieme ai nuovi membri abbiamo pensato di riprendere il brano per terminarlo e dargli una forma che ci piacesse.
Da quello che abbiamo sentito finora è piaciuto anche a tutti quelli che lo hanno ascoltato.
Infatti, nonostante sia caratterizzato da sonorità molto diverse fra loro, è risultato essere molto apprezzato e orecchiabile.
 
Ci sarà un album in arrivo? Cosa ci potete anticipare al riguardo?
 
In questo momento stiamo preparando due nuovi inediti che usciranno come singoli e che molto probabilmente in futuro faranno parte di un EP contenente tutti gli inediti usciti fino ad allora e anche due o tre nuovi che potrete ascoltare per la prima volta nell’album.
 
Come descrivereste la vostra evoluzione musicale nel corso degli anni?
 
Il gruppo è nato facendo principalmente cover di genere funk, soul e R&B.
Con l’inserimento dei nuovi brani e degli inediti ci siamo un pò discostati dalla scaletta originale, ma lo stile del gruppo è rimasto fondamentalmente quello.
Ora con la nuova formazione il nostro sound ha anche qualche sfumatura più rock.
 
C'è qualche artista o band con cui vi piacerebbe collaborare in futuro?
 
Sicuramente ci piacerebbe collaborare con altri artisti che condividono i nostri valori e che hanno uno stile simile al nostro.
Una band in particolare sono i The Kolors, che hanno un sound al quale ci stiamo ispirando nella scrittura dei nuovi inediti.
 
Come gestite le dinamiche di gruppo e le differenze creative all'interno della band?
 
Prima che musicisti siamo amici e questo senza dubbio ci aiuta ad affrontare le questioni a viso aperto cercando una soluzione che possa accontentare la maggior parte del gruppo.
Le differenze creative sono sempre benaccette, perché permettono di confrontarsi e di vagliare idee che altrimenti non sarebbero mai state prese in considerazione.
 
Qual è la vostra canzone preferita tra quelle che avete scritto e perché?
 
La nostra canzone preferita è “Take Time for Yourself”, perchè è quella che più si rifà allo stile originale del gruppo.
In essa, infatti, siamo riusciti ad inserire quelle sonorità funky, che in “Un sorriso sulla sabbia” e “Se vorrai” mancano o non risaltano, anche perchè i temi trattati richiedevano arrangiamenti diversi.
 
Come bilanciate la vostra vita personale con gli impegni della band?
 
Ognuno di noi al di fuori del gruppo, tra lavoro, università e affetti, è pieno di impegni, ma ciò non ci impedisce di dedicare il giusto tempo alla musica.
Prima di essere un percorso di crescita e una possibile carriera, essa è una passione e in quanto tale va coltivata ed è sempre un piacere e una grande soddisfazione vedere i frutti che essa porta.
 
Come vedete il futuro della musica e quale ruolo pensate che la vostra band possa avere in esso?
 
Vista l’importanza che l’intelligenza artificiale sta acquisendo in questi anni temiamo che possa entrare sempre più nel mondo della musica privandola ancora di più della creatività umana, proseguendo quel percorso di omologazione sopra citato.
Crediamo però che di questo passo si arriverà a un punto in cui ci sarà bisogno di sentire qualcosa di diverso, di “suonato”.
Pensiamo quindi di poter dare il nostro contributo in questa sfida facendo ciò che più ci piace: suonare live.
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