“Da ogni tua paura” di Lisbona. Intervista

 

Luca Fratto, in arte Lisbona, nasce e cresce in provincia di Torino. Polistrumentista che nel tempo si rivela esperto nell’uso dell’elettronica, produttore e ingegnere di suoni ed effetti. Ha all'attivo diverse pubblicazioni alcune con Luca Vicini (Vicio) bassista dei Subsonica con cui collabora da tempo, è in finale al Premio Lunezia 2017 e nello stesso anno è selezionato per le audizioni di Sanremo Giovani 2018 davanti alla commissione presieduta da Claudio Baglioni.
A Luglio 2018 Lisbona è il vincitore assoluto del Premio Bindi con il brano “La serie da solo” pubblicato il 23 ottobre da A1. A Dicembre 2018 compone e firma le musiche di “Attraverso un Girone” film di Riccardo Bianco prodotto da GroundVistaPictures. Il Film ha vinto la candidatura finale al DIG awards. Lisbona pubblica, sempre con Artist First, sei brani inediti che propone in vari spettacoli live, alcuni anche in apertura di diversi artisti di rilevanza nazionale e internazionale. Il 24 Novembre 2019, al Pala Alpitour di Torino, apre il “Revelation Tour” di Mika. Nel Marzo del 2022, fonda insieme a Samuel Romano dei Subsonica, Golfo Meta Mistico. A maggio pubblica sette brani inediti firmati Samuel Romano-Lisbona in esclusiva per OpenSea.
Da giugno 2022 apre il tour di Morgan (Bluvertigo), che successivamente ha accompagnato anche al Premio Tenco sul palco dell’Ariston in veste di musicista poli-strumentista e a X Factor come musicista e produttore.
Il 23 maggio 2023 ha partecipato al Festival di Cannes, ospite della premiere di 'Rapito', il nuovo film diretto da Marco Bellocchio che racconta la storia di Edgardo Mortara, il bambino di sette anni che nel 1858, nel quartiere ebraico di Bologna, venne strappato alla sua famiglia dai soldati di papa Pio IX. Il 14 Luglio ha aperto il concerto dei Black Eyed Peas all'interno del Ferrara Summer Festival.
 
Come e quando ti sei avvicinato alla musica?
Non ho in mente un momento preciso in cui ho iniziato
Ricordo che in principio è stata “colpa” della batteria.
Più o meno quando avevo sette anni, mio padre si trovava a far le prove con la sua band in una sorta di scantinato/tavernetta.
Ricordo subito il fascino per la sezione ritmica ma soprattutto era l’unico strumento che durante la settimana in cui non suonavano, rimaneva lì.
La parte della settimana che separava il giorno di prove dalle prove successive, era il mio momento per imparare.
Tutto per me si svolgeva in funzione di arrivare a quei cinque minuti prima delle loro prove, dove mi era concesso un piccolo momento in cui potevo far sentire i miei progressi.
Quei cinque minuti poi son diventati un brano intero durante la serata e poi tanti altri.
Qualche anno dopo invece l’esigenza di raccontare mi ha portato ad avvicinarmi a chitarra e piano, poi la voce, poi le parole ed eccoci qua.
 
 
Dal tuo esordio ad oggi, come sei cambiato?
Fortunatamente credo che l’entusiasmo che mi porta a scrivere e scoprire nuova musica, non sia regredito.
Il mio primo singolo è stato pubblicato credo nel 2015.
Ora sembra così lontano che non potrei esser certo neanche di quale fosse la dose di ingenuità che ancora poteva esser delusa dalle mie aspettative.
Tutto è cambiato o forse nulla, finché il pensiero sarà ancora “la prossima canzone”, “ il prossimo palcoscenico”.
 
Invece, cosa puoi dirci della collaborazione con Vicio, bassista dei Subsonica?
Luca Vicini in arte Vicio, è sempre stata una figura a me cara.
Un buon amico e un buon cumulo di consigli sinceri a cui chiedere indicazioni.
 
Diversi riconoscimenti e premi hanno arricchito il tuo percorso artistico, dalla finale del 2017 del Premio Lunezia al Premio Bindi nel 2018. Cosa ti hanno lasciato queste esperienze?
I premi del mio percorso più “cantautorale” sembrano ormai lontanissimi.
La musica che ora mi descrive è molto lontana dai temi percorsi per partecipare a quelle “competizioni”.
Sicuramente la vittoria del Premio Bindi è stata una piacevole spinta per scrivere altri brani e confrontarmi con artisti che fino a quel momento non ero in grado di “raggiungere”.
 
Cosa ne pensi del panorama musicale odierno?
Credo che quello che succede tra Instagram e TikTok si stia mescolando in un modo un po’ “bizzarro” con quello che dovrebbe essere la figura di chiunque porti un progetto musicale ad un pubblico.
I risultati dei numerosi concerti ed eventi però mi fanno pensare che il pubblico abbia una grande fame di musica dal vivo e questo è sempre un bene per la musica di ogni epoca.
 
Parliamo del tuo nuovo singolo “Da ogni tua paura”. Come è nato?
La musica di “Da ogni tua paura” è stata scritta di notte. È iniziato tutto dal basso/lead portante e da una cassa a 126 bpm. Come a volte capita, le parole erano state scritte e poggiate su una musica che oramai non ricordo neanche più. Il filo che unisce ogni frase voleva raccontare uno tra i concetti collaterali più vicini ai sentimenti buoni di una relazione: la “Protezione”.
Protezione nei riguardi di qualcuno a cui si tiene a volte più che a sé. È un “non preoccuparti”, è un “so che puoi farcela, ma ci penso io a te” È un “togliere carico trasportato” nel mezzo di una camminata in salita.
Molto diverso da un “faccio tutto io”, molto più dolce di un “attendere che sia necessario”
 
Prossimi impegni?
Il 3 ottobre suonerò alla Santeria (Milano) in apertura a Gavin Degraw.
L’evento è già sold-out quindi sarà una bella festa.
Per quanto riguarda le uscite invece il 29 settembre pubblicheremo un nuovo singolo in collaborazione con Dave Tr (produttore) e la visione grafica di Juliet Ippo.
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