Intervista: a tu per tu con Marco Gray

 

In occasione dell'uscita del singolo “Non ti scordar mai di me”, abbiamo avuto il piacere di intervistare Marco Gray.
 
Ciao Marco, quando ti sei avvicinato alla musica?
Con mia nonna, al suo pianoforte nero, ogni sabato pomeriggio della mia infanzia. 
Come professione? Ho iniziato ufficialmente nel 2013, ma ero un ragazzo un po’ prepotente. Poi ho scoperto che non si aprono le porte nemmeno se sei bravo. Allora sono cambiato. Nel 2019/2020 ho iniziato a ragionare da musicista.
 
Chi sono i tuoi artisti di riferimento?
Tutti quelli che sanno fare il loro Mestiere. Giovani, Meno giovani e più datati. Bisogna studiare chi si ama. Però sono confuso, sento di tutto, da Renato Zero a Dua Lipa, passando per la Rappresentate di Lista e artisti meno conosciuti ma bravissimi.
 
 Come nascono le tue canzoni?
Da dentro. Mi osservo, poi parlo, e cerco qualcosa negli altri. Degli elementi. Poi penso.
Poi dentro c’è qualcosa che mescola tutto, e poi qualcosa esce fuori. E così cerco una melodia, dei suoni, e scrivo parole.
 
Cosa ne pensi del panorama musicale odierno?
Molta gente inutile che crede di essere brava. Poca gente che sa di essere brava. I bravi, pochi, sono però bravissimi. 
 
Cosa puoi dirci del tuo trasferimento a Londra. Qual è il tuo primo ricordo legato a questa città? La cosa che più ti ha colpito all’arrivo? 
14 maggio 2015. Pioveva a dirotto. Pioveva dovunque. Pioveva dentro la giacca, nella valigia. Ricordo bene quello che provavo, volevo scappare. Ma stavo gia scappando, quindi non c’era scelta se non quella di restare.
 
Come descriveresti la scena musicale londinese?
Si é un po’ rincoglionita con la Brexit, e non sono piu’ I più’ bravi al Mondo. Ma i Britannici sono particolari, se decidono di innovare, lo fanno. Se pensi ai loro mega prodotti attuali, ti viene in mente Adele, che, divina, ma un pò sempre la stessa roba. Sono sicuro che nei prossimi anni sentiremo sempre più una musica britannica influenzata da altre culture, e suoni molto diversi.
 
Parliamo del tuo nuovo singolo “Non ti scordar mai di me”. Come mai la decisione di proporre la cover del celebre brano di Giusy Ferreri?
Mi piace. Pezzo scritto veramente bene. Semplice, incisivo, ti entra in testa. Magari Tiziano Ferro e Casalino scrivessero una cosa del genere per me, svolterei. É un pezzo pop, semplice. Lo conosciamo tutti. Forse la mia versione può avvicinarlo ai più giovani. Giusy è un’artista che è stata troppe volte massacrata dai pregiudizi. Io la trovo in gamba, dritta. La vidi a Sanremo al concorso area sanremo nel 2014. Io stavo male, lei lo capii. Fu molto dolce. 
 
Ci sarà un album in arrivo? Cosa ci puoi anticipare al riguardo?
Sto lavorando, senza sosta, per mettere insieme un piccolo set di canzoni che esprima al Meglio cosa sono diventato realmente.
Sono stati anni duri, questi ultimi 3, per la mia creatività. Desidero esprimere questa durezza. Sento forte l’esigenza di cantare e produrre qualcosa che sia molto più vicino a me che agli altri. 
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