"Mexicaña"
dei Licorice Trip è un potente inno di protesta ispirato alla storia di Honda,
una Chihuahua discendente dei Techichi, antichi cani sacri Aztechi. Il brano è
un grido di battaglia per l'affermazione dell'identità di genere, sia umana che
animale, contro l'intolleranza della società. Con la sua musica, il gruppo
invita all'inclusione e al rispetto della diversità, promuovendo un messaggio
di solidarietà e cambiamento sociale.
Ciao
ragazzi, grazie per aver accettato questa intervista. Cominciamo dal vostro
nuovo singolo, "Mexicaña". Come è nato?
Grazie a voi per
averci dato questo spazio. Come tutti i nostri brani Mexicaña è nata
dall’osservazione dei fatti: Honda è la mia Chihuahua (risponde Gabriele
bassista della band) ed è da sempre vittima di misgendering, chiunque la veda,
veterinari compresi, le danno del maschio quando invece è femmina. Honda, come
in generale un po’ tutti i chihuahua, ha un carattere fiero e determinato
perciò non ha mai sopportato questo misgendering. Ho pensato che la storia di
Honda e della sua fiera affermazione della sua identità potesse essere un
bell’esempio: non importa la tua taglia devi sempre affermare la tua identità e
le tue idee.
Come
avviene la collaborazione all'interno della band durante la scrittura e la
composizione dei brani?
Una parte del
gruppo ha un approccio piuttosto deciso e forse anche autoritario alla
composizione. Cerchiamo sin da subito di dare una forma precisa a livello di
arrangiamento ai nostri brani, potremmo dire che nella composizione partiamo
quasi a ritroso: prima progettiamo un’idea di insieme con un arrangiamento
coerente con questa idea e poi capiamo quali parti collocare, per noi è un po’
come risolvere un puzzle, i singoli riff vengono quasi sempre costruiti in un
momento successivo sulla base dell’idea di arrangiamento che abbiamo. Per le
singole parti del brano si attiva quindi un processo di azione e reazione,
ognuno può proporre la sua idea di bridge, chorus o strofa per il brano che si
sta componendo e tutti insieme contribuiamo a creare la parte definitiva che
possa appagare tutti.
Quali sono
stati i vostri principali punti di riferimento musicali durante la vostra
crescita artistica?
Siamo molto
eterogenei come ascolti, ognuno di noi ha i propri ascolti e i propri punti di
riferimento. Sicuramente penso che il territorio comune di approdo possa essere
rappresentato dai primi Queens Of The Stone Age sino all’album “Lullabies to
Paralyze”. Poi c’è chi ha ascolti più classici nel genere come Kyuss o Sleep e
chi invece tende ad altre sonorità più moderne come Truckfighter e Red Fang. Di
sicuro ci sono anche tante componenti esterne allo stoner e al doom come ad
esempio un riferimento costante per me sono stati e saranno sempre i Tool,
anche se non si direbbe molto sentendoci.
Oltre alla
musica, ci sono altre forme d'arte o esperienze che influenzano il vostro
processo creativo?
A questa domanda
posso rispondere solo a titolo personale, io sono fondamentalmente quello che
si potrebbe definire un nerd. Amo moltissimo il cinema e lo seguo tutto con
grande passione ma sono anche un divoratore di serie tv, fumetti e videogiochi.
Nella stesura dei testi, che scrivo insieme a Domenico, sono spesso io a dare
lo spunto per i temi da trattare e questi derivano quasi sempre dal mondo nerd
che ho indicato.
Come
descrivereste l'esperienza di esibirvi dal vivo? Ci sono momenti o concerti che
ricordate con particolare affetto?
Esibirsi dal vivo è
sicuramente l’esperienza migliore che si possa avere come band, solo live si ha
un riscontro concreto e tangibile del lavoro che si sta svolgendo. Personalmente
non importa quale sia il palco e chi ci sia di fronte, ogni volta che si suona
live è sempre e comunque un momento emozionante che mi dà un senso di
compiutezza profondo. Non posso dire che attualmente abbiamo momenti
particolari da ricordare, sicuramente è giusto ricordare e ringraziare tutti i
gestori dei locali e gli organizzatori di eventi che sino ad ora hanno creduto
in noi concedendoci spazio e facendoci sentire sempre a casa. E’ davvero molto
importante che al giorno d’oggi ci sia ancora gente che voglia puntare sulla
musica inedita e che rischi personalmente a livello economico per supportare la
musica emergente.
Infine,
quali sono i vostri progetti futuri?
Come anticipato il
prossimo step è l’uscita del nostro album “Mexicaña” in programma il 9 aprile,
successivamente vogliamo concentrarci sui live che ne seguiranno. Per il futuro
più lontano vedremo, credo sia ancora troppo presto per parlarne dato tutto
quello che ci aspetta nell’imminente futuro.